Ma come è possibile che gli italiani non capiscano il significato di alcune decisioni politiche assunte recentemente dal governo Berlusconi (scudo fiscale, lodo Alfano, privatizzazione dell'acqua ecc)? Come è possibile che il consenso nei confronti di un premier ridicolizzato in tutto il mondo e trattato come un appestato in tutti i paesi occidentali (per ii casi delle prostitute, minorenni, accuse di vicinanza alla mafia, corruzioni di giudici e testimoni, accuse di strage) sia comunque così alto? Perché i difensori del Cavaliere, quando sul web devono esprimere vicinanza e devozione al loro idolo, oltre che fare le apologie ai suoi indifendibili provvedimenti, spesso si esprimono in modo sgrammaticato? Non è solamente uno dei tanti misteri italiani. E' anche una chiave di lettura dell'analfabetizzazione politica del Paese, diventato un agone in cui i radicalismi e le difese a oltranza delle proprie posizioni ha raggiunto e superato i livelli di guardia già da un bel po' di tempo.

E così, memori della battuta di Berlusconi di alcuni anni fa "Devo parlare a quel ragazzino di prima media che non siede nemmeno in primo banco" rieccoci a commentare un sondaggio ISPO/ACNielsen-Cra (pubblicato sul Corriere della Sera) neppure troppo datato (2004) che stilava un profilo, che supponiamo essere rimasto abbastanza fedele alla realtà, sugli elettori berlusconiani.

I dati che emergono sono clamorosi. Ma nello stesso tempo ci illuminano sulla capacità straordinaria di Berlusconi di intercettare consenso e anche il motivo per cui assistiamo in questi ultimi mesi a tagli forsennati alla scuola, alla cultura, al teatro, alla banda larga e a tutto ciò che potrebbe aumentare il livello culturale del paese.

In particolare ricordiamo alcuni quesiti:



ETA':

18-29 anni (17,1%)

30-39 anni (13,5%)

40-49 anni (17,8%)

50-59 anni (15,8%)

60 e oltre (35,8%)

Da questo quesito appare evidente la correlazione tra età e comunanza al berlusconismo. Quasi il 52% dell'elettorato dell'allora Forza Italia contava su uno zoccolo duro composto da ultracinquantenni. Gli stessi che tutt'oggi in larga parte non hanno accesso a Internet e si informano solo attraverso la tv.



TITOLO DI STUDIO:

Senza titolo/licenza elementare (52,9%)

Licenza media inferiore (25,4%)

Diploma di media superiore (18,5%)

Laurea (3,2%)

Questo è senza ombra di dubbio il dato più clamoroso. Quasi l'80% dell'elettorato berlusconiano ha interrotto la propria carriera scolastica estremamente presto. In pratica in Italia tutti gli analfabeti, semianalfabeti o analfabeti di ritorno (attenzione non c'è nessun tipo di condanna a questo status, ma è la presa di coscienza di un dato di fatto) votano per Silvio Berlusconi. Plagiati dalla televisione, questi elettori non hanno un substrato culturale (ripetiamo, non per colpa loro) sufficiente a schermare ed interpretare i messaggi che giungono loro.

E' sufficiente per dire che finché ci sarà ignoranza (e non è un'offesa) ci sarà Berlusconi?

---

Aggiornamento del 23 dicembre. Abbiamo constatato che questo articolo ha suscitato un bel dibattito e una vivace contrapposizione di idee. A parte i commenti recanti insulti, tutte le posizioni espresse sono lecite e in parte condivisibili da chiunque abbia un briciolo di buon senso e siamo ben contenti di aver stimolato la discussione, vero cibo della mente e strumento di confronto democratico.

Con l'occasione vogliamo chiarire un paio di punti. Nel nostro articolo non vogliamo assolutamente criminalizzare i nostri connazionali che per vari motivi non hanno avuto accesso all'istruzione superiore, a cui anzi deve andare tutto il rispetto possibile e immaginabile, o erigerci a paladini della cultura "comunista" (che poi non esiste, così come i comunisti che sono antropologicamente quasi estinti nel nostro Paese da almeno una ventina d'anni). Inoltre i sondaggi vanno presi per quello che sono ovvero una fotografia più o meno precisa della situazione del Paese su una determinata serie di quesiti. Probabilmente il campione di questo sondaggio era affidabile e correttamente selezionato ma in ogni caso i risultati emersi non sono il Vangelo (per i credenti) o assiomi geometrici (per gli agnostici). Nostro dovere è comunque quello di rintracciare le notizie e darne un'interpretazione sulla base del dibattito on line attualmente in voga in questo periodo fornendo il nostro contributo, senza pregiudizi, per aiutare i nostri lettori ad avere un'idea più corretta e precisa sulle condizioni anche politiche e socioculturali del Paese.

La redazione di Sconfini

1 commenti

  1. Anonimo  

    lunedì, dicembre 28, 2009

    Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
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